Intolleranze alimentari

L’alimentazione, associata ad uno stile di vita sano e corretto, è fondamentale per mantenere la salute e l’efficienza fisica ed è alla base della prevenzione e in parte della cura di molte malattie. Il massimo organo mondiale della sanità, l’OMS, sostiene che basterebbe avere un consumo adeguato di frutta e verdura per salvare milioni di vite ogni anno. Seguire delle regole nutrizionali corrette ed adeguate è certamente fondamentale, ma per riuscire a pieno nell’intento è importante anche escludere quei cibi che possono interagire negativamente con l’organismo. Possiamo quindi dire che “siamo quello che mangiamo” e che il nostro benessere dipende da noi e dalla nostra alimentazione. Questo concetto non è frutto di una recente scoperta, già Ippocrate, il padre della medicina, sosteneva questo dicendo “fa che il tuo alimento sia il tuo medicamento e che il tuo medicamento sia il tuo alimento”. Purtroppo, però, questo viene spesso dimenticato o tralasciato ed al cibo si attribuisce solo una valenza di caloria, quando in realtà e un modulatore della salute, capace di interagire con i vari processi metabolici e per questo è in grado di aumentare il rischio di malattia oppure di aprirci le porte alla salute.
Cosa sono le intolleranze
Oggi comunemente si definisce intolleranza alimentare Ia tendenza di un cibo a sviluppare delle reazioni anomale ed eccessive producendo una serie di sintomi di disagio come gonfiore, sovrappeso, pesantezza ecc. Questa definizione e pero impropria per questo bisogna inquadrare queste reazioni nell’ambito piu complessivo delle reazioni avverse al cibo. L’American Academy of Allergy Asthma and Immunology ha suggerito una classificazione delle reazioni che avvengono dopo |’ingestione di un cibo, oggi Iargamente accettata e condivisa.Queste reazioni possono essere divise in:
 • intolleranze alimentari, che non sono mediate dal sistema immunitario
• allergie alimentari, che coinvolgono il sistema immunitario e sono IgE o IgG—mediate
Le cause dell’Intolleranza
Le cause principali di intolleranza alimentare sono correlate alla fisiologia e alla funzionalità dell’intestino:
– La disbiosi intestinale, cioè l’alterazione della flora dell’intestino, che può essere sia causa che conseguenza di una intolleranza alimentare. Esistono molti batteri nell’intestino, fondamentali nei processi digestivi, immunitari ed anche assimilativi, che dopo terapie farmacologiche (antibiotici, pillola, cortisone), periodi di stress eccessivo, stile di vita scorretto, alimentazione sbagliata, possono ridursi e avvantaggiare la crescita di altri microrganismi patogeni che favoriscono lo sviluppo delle intolleranze.
–  L’alterazione della permeabilità della mucosa intestinale, che permette il diffondersi nel sistema linfatico di macromolecole alimentari non ancora ben digerite con conseguente stimolazione del sistema immunitario, produzione di immunoglobuline (IgG) e manifestazione di sintomi specifici.
– La riduzione o rallentamento dei processi digestivi per cattive abitudini alimentari, ridotta produzione di enzimi digestivi o per mancanza di attivazione di questi.
– L’intossicazione degli organi emuntori, cioè degli organi che eliminano le “tossine” e mantengono “depurato” l’organismo, per un’alimentazione eccessiva o sbagliata, farmaci, inquinamento, fumo ecc, che possono rallentare la loro capacita depurativa.
Allergie e intolleranze alimentari sono due cose diverse. L’allergia è una reazione avversa dovuta a meccanismi immunologici. L’ intolleranza alimentare è una  reazione avversa al cibo o ad additivi alimentari.
Per l’intolleranza alimentare vale anche il fenomeno da accumulo delle tossine per  un difetto digestivo causato da carenze enzimatiche che porta ad un accumulo intestinale di sostanze che divengono nocive questo accade perché l’organismo attiva una serie di meccanismi compensatori per cui riesce a tollerare una determinata sostanza fino a quando, superato un certo limite detto livello di soglia, si arriva alla manifestazione del disturbo. Chi soffre di intolleranza non associa il disturbo con lo specifico alimento che lo causa proprio per la distanza di tempo tra assunzione e sintomi.
Le intolleranze alimentari vengono distinte in tre gruppi:
– Enzimatiche : Quando l’organismo non è in grado di metabolizzare alcune sostanze per mancanza di enzimi specifici in grado di scinderle e trasformarle (intolleranza al lattosio).
 – Tossiche: Dovute alla presenza di sostanze aggiunte durante il trattamento di conservazione degli alimenti come glutammato, dolcificanti, solfiti, conservanti, coloranti, antiossidanti.
 – Farmacologiche : Quando l’organismo reagiste alla presenza di sostanze componenti alcuni cibi come l’istamina o la caffeina o la capsaicina del peperoncino.
L’intolleranza si manifesta con tempi più lenti rispetto alle allergie anche se con reazioni simili. Spesso dietro l’intolleranza c’è una predisposizione genetica che si manifesta in modo diverso nei singoli soggetti.
I disturbi più comuni sono stanchezza, gonfiori, mal di testa, sfoghi sulla pelle, tosse, rinite, asma, dolori articolari , che rappresentano reazioni di tipo infiammatorio
Quando si è intolleranti ad un alimento, l’organismo non lo digerisce completamente. Il cibo non completamente digerito penetra nel flusso sanguigno, e viene trattato come “invasore” e di conseguenza diviene bersaglio degli anticorpi IgG. Diversamente dalle allergie che sono IgE-mediate e che danno reazioni immediate, nelle intolleranze  le reazioni sono mediate IgG possono comparire anche molti giorni dopo.
Pertanto, assumendo regolarmente cibi di cui si è intolleranti, si sottopone continuamente a stress il sistema immunitario.

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